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E siamo alla novità di quest'anno. Ho scoperto questo filato il Bossanova che ci consente di lavorarlo sia come un filato di cotone, che come retina. Quelle che vedete sono due collane, dove i fiori sono realizzati con la forcella e quello disteso è il filato stesso. Si, si presenta proprio così, come una fettuccia a catenella. La potete aprire e dargli l'effetto 'gala' come io ho fatto per i fiori.
Il risultato è assolutamente delicato ed etereo. La retina infatti dona leggerezza ai fiori e la collana si adagia sul decollete, senza appesantirlo.
Anche altre marche hanno prodotto lo stesso tipo di filato, la B.B.B. Filati , ad esempio, propone la Butterfly come novità di quest'anno. Provateci...dà molta soddisfazione.
mcf
4 commenti:
è bellissima questa collana..mia madre mi ha già realizzato due sciarpe, vorrei delle spiegazioni per creare la collana con questo filato..grazie mille linda
cara linda, grazie per il complimento! Allora, come dicevo nel post, ho utilizzato la forcella e l'uncinetto per fare i fiori. Ho preso il filo e lasciati i primi 30cm, ho fatto una cappiola, inserita nella forcella e proceduto per tre giri completi. Poi ho sfilato il lavoro e fermato con un nodo. Dopo 15 cm, il secondo fiore, con la stessa modalità. E così via. Al termine, ho "aperto" il filato lavorato a forcella, ottenendo l'effetto petali di fiore.
La forcella è uno strumento versatile, che consente di enfatizzare i filati più particolari. Ti consiglio di vedere il post dell'11 dicembre '10 'e ancora...collane'. Fammi sapere cosa ne pensi. Un saluto, Maria Cristina
grazie di cuore per la descrizione dettagliata..solo che abbiamo un problemino non abbiamo la forcella, riusciamo a crearla ugualmente senza??grazie ancora...Linda
Cara Linda, se siete appassionate di filati, la forcella offre spunti nuovi di lavorazione. Non dovreste avere problemi a trovarla in merceria.
In alternativa, si tratta di sperimentare, cioé vi suggerirei di provare a fare il fiore lavorando di uncinetto...provare provare provare :-))
E fatemi sapere come va'. Buon lavoro, Maria Cristina
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