giovedì 29 maggio 2008

La Bellezza

'da "moralista" non posso che guardare con sospetto a questa iniziativa che promuove la futilità a valore.... ma in fondo vi benedico lo stesso'.
Questo è stato il primo commento arrivato al blog mary&cri, mandato il 5 febbraio scorso dal nostro caro amico il moralista .
E mi sono domandata: è proprio questo che succede quando si vuol proporre il bello? Siamo sicuri che soffermarsi sulla bellezza e la creatività sia futile?

Perché proprio oggi torniamo su quel commento? Perché i fatti di questo pazzo pazzo mondo mi interpellano e io credo che quello che facciamo e vi raccontiamo non sia fuori dal mondo.

Stamattina leggo con disgusto l'articolo su uno dei fattacci accaduti a Roma, quelli di via del Pigneto. Il ricercato, responsabile di aver guidato una spedizione contro un negozio di alimentari gestito da extracomunitari, decide di uscire allo scoperto: ha cercato di farsi giustizia da solo, rispetto al furto di un portafoglio (non a lui, non a sua moglie, non alle figlie) ai danni di un'amica. Come nella migliore letteratura, si tratta di uno 'sfigato', cresciuto senza padre, è vissuto di espedienti 'per fame. Ho sempre rubato solo per fame. E mai al Pigneto', imparando a conoscere, ben presto e sempre meglio, le patrie galere.

Spiega che quello che ha fatto è perché 'davanti alle mie figlie, voglio che sia diverso. Non come le altre volte che m'hanno visto andare in Centrale o carcerato. Stavolta l'ho fatto per loro. E per il Pigneto. In fondo, non ho ammazzato nessuno'. Vi risparmio il racconto allucinante e delirante di questa persona: ogni commento sarebbe superfluo.

La mia riflessione è questa.
Quale Bellezza è entrata nella vita di questa persona e di tutte quelle che strette nella Fatica di vivere 'perdono la brocca'? Stai a vedere che quello che dicevamo ieri in Azzurro sulla fatica di vivere non riguarda solo le gentil donzelle...

Ma soprattutto: stai a vedere che c'è bisogno di parlare, mostrare, diffondere, contagiare di Bellezza il mondo... Stai a vedere che c'è bisogno di armonizzare e di far dialogare tutte le voci che in modo confuso ci abitano...

Allora, il contributo modesto e umile della mary&cri non è quello di spacciare per valore la futilità; siamo due donne di questi tempi, in cui uomini e donne possono riconoscersi, che fanno la Fatica di vivere come mogli, madri, figlie, cittadine nel mondo. Due donne che, nella selva oscura del proprio cammino, cercano di dare Senso alla propria esistenza e di non lasciarsi sbatacchiare dagli eventi, dalle mode, dagli umori del sopravvivere.

Le risposte possibili di questa ricerca di Senso possono essere davvero tante, poesia, musica, arte pittorica, quella musiva...; la nostra è quella di creare accessori femminili, creazioni che attraverso la preziosità dei tessuti, la brillantezza dei colori e la ricercatezza del ricamo esprimano al meglio la Bellezza.

E che, soprattutto, facciano cogliere alle donne la propria femminilità, in un dettaglio, in un particolare.

Questa è la velleità del nostro impegno; non la presunzione di cambiare i destini delle donne maltrattate nel mondo o di quelle che vedono morire di fame i propri figli. Proprio perché consapevoli del tempo che viviamo e del valore della vita, abbiamo scoperto e messo a frutto questa capacità di esprimere con creatività la Bellezza, che abita in noi.


Quindi a fianco agli autorevoli siti dove ci si interroga sui grandi temi della Vita, ci sono realtà modeste e dignitose come la nostra che, attraverso il lavoro artigianale, ci riportano alla nostra natura di uomini, creati, per amore (e siccome non ci siamo creati da soli, significa tornare al vero e unico Senso, Dio Padre Amore). E di questo, ce n'è un gran bisogno: c'è una grande sete di recuperare una prospettiva esistenziale.

Ecco perché la
mary&cri. E la vostra partecipazione ci dà la prova e la conferma di quanto detto, nonché un grande entusiasmo a crederci e a continuare.
Poi certo, c'è chi nel mezzo del cammin della sua vita ha scritto una commedia divina, noi creiamo con le stoffe ;-)).
mcf
P.S. Grazie per lo spunto, moralista

3 commenti:

Unknown ha detto...

... tutti i moralisti, come noto, sono anche assai permalosi... allora, non capendo se sono stato rimproverato o no, il mio stomaco bambino mi impone di fare una tragica precisazione (anche questo è assai moralista!): ovviamente, quello era un commento di maniera, nel personaggio.

Sul bel tema della "bellezza che è dentro di noi" invece si potrebbero dire tante cose... basti una banalità: ci sono cose esteticamente bellissime che sono però fatte a costo di dolori e nefandezze di ogni genere. Oppure ci sono comportamenti meravigliosamente caritatevoli ma assolutamente futili, perchè fini a stessi.

Cosa è il Bello?
Ciò che fa sentire un uomo/donna profondamente amato e riconosciuto.

ps. grazie della citazione!!!!

maryandcri ha detto...

a morali': pesante!
ma che fai, ci leggi? :-)))
se non ci fossi, bisognerebbe inventarti

Anonimo ha detto...

Forse si deve pensare a un bello che non sia uniforme: è bello ciò che produce un significato per chi lo guarda, lo sente, lo prova. E il significato non è mai solo individuale, ma è condiviso.

Quando le cose si considerano belle e sono fondate su nefandezze, è semplicemente perchè le nefandezze non sono considerate rilevanti.

gf